martedì 5 marzo 2013

Icaro

 Dunque... nuovo concorso, stavolta indetto dalla provincia di Trento. tema: il limite. E' stata una bella impresa. Ho pensato per mesi a cosa avrei potuto fare, non so ancora se l'idea sia così buona come pensavo una settimana fa, quando finalmente l'ho realizzata. Tuttavia sono abbastanza soddisfatta del risultato e del livello tecnico.

L'illustrazione può essere votata dal 5 al 15 marzo su questo http://www.archiviogiovaniartisti.it/concorso/opereinconcorso.html

Quando ho cominciato a ragionare su che cos'era un limite mi sono saltate un sacco di idee in mente, ma doverle rappresentare graficamente era un'impresa ardua. Soprattutto era arduo non cadere nel banale.
Cercando reference e addentrandomi nelle idee altrui per trovare ispirazione sono arrivata a trovare Icaro. Naturalmente conoscevo bene il mito: Dedalo, architetto del labirinto di Creta, vi fu rinchiuso insieme al figlio Icaro. per fuggire costruì delle ali con penne e cera e raccomandò a Icaro di non avvicinarsi troppo al sole. Disubbidendo al padre Icaro vede sciogliersi le proprie ali e cadde in mare.

Icaro rappresenta un vero paniere di simbologie e può essere sfruttato per vari scopi. Io ho deciso di farne il protagonista della mia illustrazione per simboleggiare il limite scientifico, ovvero "fin dove l'uomo può spingere o ha spinto le proprie conoscenze".
Il mio Icaro è un bambino (ovvero l'uomo) che, in piedi in bilico su una pila di libri (la conoscenza), si spinge sulle punte dei piedi per raggiungere il sole. Non lo tocca, non ci arriva e così la scienza. Ancora essa non tocca il sole, ancora non ha scovato l'universo e ne conosce a malapena una parte. Crescendo il bambino forse ci arriverà.
Al principio le ali avrei voluto farle in un modo diverso, tuttavia, innamorata di quei prolungamenti come sono, non ho potuto fare a meno di fargliele indossare come uno dei tanti giochi e desideri dei bambini. Volare.